Intervista a MAURIZIO ABBATI – Giornalista Socio-Economico, Editore & Autore, Copywriter con focus sulle Strategie di Comunicazione Ambientale d’Impresa (ESG e CSR). INTERVI

�� La tua storia professionale e non, il tuo motto.

M.A.: Mi definirei uno “Specialista dell’Eco-Comunicazione” con un passaporto per il mondo. Fin dai miei primi anni di formazione, ho sempre coltivato un’apertura ed una curiosità verso le altre culture e lingue, insieme ad un’innata sensibilità verso gli ecosistemi naturali. Questo si è convertito nella scelta di un percorso personalizzato di Diritti Comparati ed Internazionali presso la storica Università degli Studi Di Bologna, che è proseguito attraverso due Master di 2° Livello in scienze economiche e sociali (Relazioni Internazionali e Politiche di Sostenibilità), fino ad arrivare alla formazione giornalistica multilingue. Agendo come Project Manager in progetti pilota LIFE e HORIZON e sviluppando piani editoriali innovativi, ho costruito un know-how multitasking ispirato da una consolidata professionalità, attenzione per i dettagli ed un forte approccio customer-oriented che bilancia la componente umana con quella digitale per comunicare in maniera smart. Convinto sostenitore del miglioramento continuo, il mio motto personale è senza dubbio: “Be yourself, but always better than yesterday”.

�� Your work and personal story, your motto.

M.A.: I would define myself a “Specialist of Eco-Communication” with a passport to the world. Since my early studies, I have shown an open attitude towards other cultures and languages, together with an innate sensitivity about natural ecosystems. This has led me to choose an academic study pathway in Comparative and International Law at the renowned University of Bologna, and then through two postgraduate 2nd Level Masters in economic and social sciences (International Relations and Sustainability Policies), until I specialised as a multilingual journalist. Acting as a Project Manager in LIFE and HORIZON leading projects and as a Copywriter in innovative editorial projects, I have built up a multitasking know-how inspired by an established knowledge, a punctual attention to detail and a strong client-oriented approach which balances the human side with the digital one to communicate in a smart way. My personal motto is: “Be yourself, but always better than yesterday” since I am a strong supporter of selfcontinuous improvement.

�� Hai scritto il libro “Communicating the Environment to Save the Planet”: Quali sono le tre cose che ogni azienda dovrebbe fare subito per diventare più sostenibile?

M.A.: Una delle principali mission del manuale, pubblicato nella mia versione inglese da Springer Nature International Publishing, è stata quella di fornire ad imprese e startup spunti per migliorare i loro piani di comunicazione, interni ed esterni. L’approccio multidisciplinare, casistico e coinvolgente affronta il tema dell’Eco-Comunicazione, un neologismo che risulta da un lungo percorso socio-economico che ha portato alla nascita dell’Ecologia Moderna, dell’Economia Ambientale, della Finanza Sostenibile e della Filantropia Strategica.

Dall’esperienza personale come consulente d’impresa, posso dire che non esiste una ricetta unica per rendere la comunicazione più green, essendo il risultato di un percorso evolutivo con ciascun cliente. Tuttavia, posso descrivere con questi tre aggettivi quello che dovrebbe essere un Piano di Eco-Comunicazione win-win: Autentico, Empatico e Verificato. Deve, in pratica mettere in luce i valori dell’azienda, creare feeling con il proprio pubblico ed essere fondato su fonti certe, misurabili e tracciabili.

�� You wrote the book: “Communicating the Environment to Save the Planet”: what are the three things that every company should do urgently to become more sustainable?

M.A.: One of the main missions of the manual, published in my English version by Springer Nature International Publishing, was to allow companies and startups to improve their communication plans, both internal and external. The multidisciplinarity, the case studies and the engaging approach highlight the theme of Eco-Communication, a neologism that stems from a long social and economic evolution that led to the birth of Modern Ecology, Environmental Economics, Sustainable Finance and Strategic Philanthropy.

From my personal experience as a business consultant, I can say that there is no single recipe for making communication greener, being the result of a lasting path to match clients’ needs. However, I can describe a win-win Eco-Communication Plan through the following three adjectives: Authentic, Empathetic and Verified. Notably, it must emphasize the company’s values, create a feeling with the target audience and be based on reliable, measurable, and traceable sources.

�� Operi da 8 anni nel Principato di Monaco: Quali sono le nuove iniziative di sostenibilità in corso?

M.A.: La scelta di operare nel Principato di Monaco è conseguenza del forte impegno dimostrato dal Principe Sovrano e dal Suo Governo nell’investire nella Transizione Ecologica, Energetica e Digitale, ospitando eventi di alto profilo sulle principali tematiche della Sostenibilità, sotto l’aspetto economico, sociale, scientifico e di protezione degli ecosistemi naturali. In vista del raggiungimento delle ‘emissioni zero’ per l’intero territorio monegasco entro il 2050, come sancito dal Libro Bianco del 2017, sono innumerevoli le iniziative che si susseguono durante tutto l’anno.

Tra quelle più significative posso ricordare la Monaco Ocean Week che ogni primavera riunisce nel Principato ricercatori scientifici, decisori politici, imprenditori, associazioni e fondazioni per dibattere sul ruolo essenziale degli oceani come driver della mitigazione climatica. Ricordo poi la recente istituzione da parte della Fondazione Principe Alberto II di Monaco del PA2F Environmental Photography Award, concorso fotografico internazionale per favorire il rispetto verso il mondo naturale e promuovere la pacifica coesistenza tra Esseri Umani e Natura. Voglio poi citare il Monaco Energy Boat Challenge che rappresenta da alcuni anni un nuovo hub estivo di tecnologia eco-sostenibile applicata alla nautica, dando voce al talento delle nuove generazioni, formatesi in prestigiosi politecnici europei ed internazionali.

�� You have been working in the Principality of Monaco for 8 years: What are the new ongoing initiatives in terms of sustainability?

M.A.: The choice to operate in the Principality of Monaco is closely linked to the strong commitment shown by the Sovereign Prince and His Government to invest in the Ecological, Energy and Digital Transition. Monaco is increasingly hosting high-profile events on the main themes of Sustainability, tackling economic, social, scientific and nature protection issues. With a view to achieving Country’s ‘carbon neutrality‘ by 2050, as stated in the 2017 White Paper, the Principality promotes countless initiatives throughout the year.

Among the most significant ones, I can mention the Monaco Ocean Week which every spring gathers scientific researchers, policy makers, entrepreneurs, associations, and foundations to debate the essential role of the oceans as drivers of climate mitigation. I also recall the recent establishment by the Prince Albert II of Monaco Foundation of the PA2F Environmental Photography Award, an international photographic competition to promote respect for the natural world and the peaceful coexistence between Human Beings and Nature. Finally, I would like to mention the Monaco Energy Boat Challenge, which is a new summer hub for eco-sustainable technology applied to boating, giving voice to new-generation talents from prestigious international and European engineering academies.

�� Ci vuoi parlare di come il tuo media “MonacoEcoArt” promuova la sostenibilità attraverso l’arte?  

M.A.: In realtà, ho creato la piattaforma digitale di informazione e networking MonacoEcoArt.com con l’obiettivo di sviluppare il concetto di Sostenibilità nelle sue varie sfumature (A.R.T. = Amazing Relevant Themes), con particolare riferimento all’Economia Circolare e Blu, all’Innovazione, alle Nuove Tendenze, ai Grandi Eventi, allo Sport Eco-Sostenibile e, ovviamente, alla Creatività.

L’Arte, il Design, la Fotografia, la Musica ed il Cinema sono elementi essenziali di quel linguaggio plurale (“plural writing”), studiato dai padri della linguistica e semiotica (Umberto Eco e Frédéric Lambert) e sempre più utilizzato per promuovere la responsabilità ambientale d’impresa (Strategie ESG e CSR). Le forme d’arte possono inviare messaggi comprensibili da tutti ed aumentare la responsabilità environmentally friendly, entrando a pieno titolo in uno storytelling d’impresa ‘cucito su misura’ per meglio rispondere alle esigenze dei clienti, incoraggiando il loro sentimento sostenibile e la fiducia nel brand.

�� Can you talk about how your media, “MonacoEcoArt”, promotes sustainability through art?

M.A.: Actually, I conceived MonacoEcoArt.com as a digital information and networking platform with the aim of developing the concept of Sustainability in its various nuances (A.R.T. = Amazing Relevant Themes), with particular reference to: Blue and Circular Economy, Innovation, New Trends, Major Events, Eco-Sustainable Sport and, of course, Creativity.

Art, Design, Photography, Music, and Cinema are essential elements of that “plural writing“, studied by the fathers of linguistics and semiotics (Umberto Eco and Frédéric Lambert) and progressively used to promote environmental responsibility at corporate level (ESG and CSR strategies). The art forms can convey easily understandable messages and increase environmentally friendly awareness, by providing a ‘tailor-made’ business storytelling to better meet the needs of customers while encouraging their green feeling and brand trust.

�� Nel suo ultimo articolo, Mattias Goldmann espone le tattiche dirompenti delle fabbriche di troll e degli account falsi che minano l’azione per il clima: da giornalista quali sono le azioni che consideri ineludibili, per indirizzarci in un contesto di information overload?

M.A.: Se da un lato, il nuovo ecosistema dei media può fungere da amplificatore globale, incoraggiando nuove forme di eco-responsabilità, dall’altro rischia di essere il principale mezzo per diffondere informazioni non verificate, errate o fuorvianti sui principali temi ambientali e sul significato stesso di ‘Sostenibilità’. Questo moltiplica i rischi di “rumore” che possono impattare negativamente sul Processo di Comunicazione, efficacemente descritto dal Diagramma di Wilbur Schramm, ed innescare incomprensioni, discriminazioni sociali e persino influire sugli equilibri geopolitici mondiali.

Oltre alla nota regola delle cinque ‘W’, il giornalista scientifico-ambientale deve sviluppare un approccio sistemico che si basi sui fatti, raccolti direttamente dalle parti interessate o da fonti d’informazione attendibili. Fondamentale è anche andare a fondo delle tematiche trattate, senza ingrandire o minimizzarne i concetti, mantenendo sempre un alto grado di chiarezza espositivo in presenza di termini tecnici o di difficile comprensione. Ecco che il giornalista contemporaneo deve diventare allo stesso tempo mediatore, educatore ed interlocutore privilegiato del suo pubblico.

�� In his latest article, Mattias Goldmann explains the disruptive tactics of troll factories and fake accounts that undermine climate action: as a journalist what are the actions you consider unavoidable, to guide us through the information overload?

M.A.: While the new media ecosystem can act as a global amplifier, encouraging new forms of eco-responsibility, it is likely to be a prior source of unverified, wrong, or misleading information on environmental issues and Sustainability. It is therefore capable of producing “noise” to affect the Communication Process, as described by Wilbur Schramm’s Diagram. All that can lead to misunderstandings, social discrimination and even affect the global geopolitical balance.

Besides the most popular ‘five Ws’ rule, the science journalist must develop a systemic approach based on facts, collected directly from stakeholders or reliable sources of information. It is also essential to go deeper into the various topics, without overly alarming nor minimizing, in order to keep clarity in the presence of technical terms, hard to understand. Nowadays, the journalist is required to be mediator, trainer, and a privileged speaker to the audience.

�� La tecnologia ha sempre ridefinito ed ampliato i poteri dell’umanità: quali sono i passaggi ineludibili affinché si arrivi ad una società digitalmente inclusiva?

M.A.: Il termine ‘inclusione’ è particolarmente inflazionato nel tempo in cui viviamo, dove gli sviluppi della tecnologia digitale ci consentono di interagire ed agire a livello globale con un solo click di mouse. Da comunicatore eco-responsabile voglio riportate l’inclusività alla sua dimensione più ‘letterale’, ovvero quella “capacità di includere” più punti di vista, di dare voce a professionisti con diversi background formativi, di favorire un dialogo intergenerazionale proattivo e rispettoso.

Avendo partecipato come lecturer ed animatore a workshop pionieristici in peer review, ritengo fondamentale trovare il giusto bilanciamento tra progresso tecnologico e identità di esseri viventi. In sintesi, l’Intelligenza Artificiale ed il Web3 devono limitarsi a supportare l’approccio umano, senza mai sostituirlo in un settore così delicato come quello della Comunicazione Ambientale, in tutte le sue applicazioni, dal Giornalismo al Marketing, dal Mondo della Ricerca a quello Istituzionale. In caso contrario, il cortocircuito mediatico è dietro l’angolo e rischia di generare solo ‘esternalità negative’. ***

�� Technology has always redefined and expanded the powers of humanity: what are the crucial steps to achieve a digitally inclusive society?

M.A.: The term ‘inclusion’ is particularly inflated in present times, where digital technology allows us to interact and act globally with a single mouse-click. Speaking as an eco-responsible communicator, I would like to bring inclusivity to its most literal meaning, that is the “ability to include” more points of view, to give voice to professionals with different educational backgrounds, to foster a proactive and respectful intergenerational dialogue.

Having attended several peer-review pioneering workshops as a lecturer and animator, I do believe that finding the right balance between technological progress and living-being identity is essential. In summary, Artificial Intelligence and Web3 must be limited to supporting Humans, without ever replacing them. This is even more a requirement when we talk about Environmental Communication in all its applications, from Journalism to Marketing, from Research to Decision Making. Otherwise, the media ecosystem is in real danger of collapsing, only producing ‘negative externalities’. ***

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